La biblioteca
Le origini
Le origini della Biblioteca Centrale della Facoltà Medica dell'Università di Padova sono legate al nome del Prof. Vincenzo Pinali, docente di Clinica Medica dal 1857 al 1875. Egli è noto per aver introdotto nello Studio padovano l'uso dello stetoscopio, e per essere stato autore di alcune pregevoli pubblicazioni: "Sull'organicismo e sul vitalismo" (1863) e "Sul salasso nella cura della pneumonite" (1870). Alla sua morte egli lasciò una gran parte del proprio cospicuo patrimonio all'Università di Padova affinché vi fosse istituita una biblioteca medica.
La prima sede della biblioteca fu ricavata in alcuni locali del vecchio convento di S. Mattia, appena riadattato a Scuola di Medicina (1873), e vi confluì come primo fondo la libreria personale del Pinali, cui via via si aggiunsero per successive donazioni le biblioteche di Vanzetti, di Fanzago, di Malacarne, di Meneghini, di Tebaldi, di Bosna, che oggi costituiscono buona parte della Sezione antica della Biblioteca Pinali. Poco conosciamo oggi della storia della biblioteca nel corso della prima metà del nostro secolo.
Dopo che nel primo decennio la Scuola di Medicina di S. Mattia venne demolita e nello stesso luogo furono costruiti gli attuali edifici anatomici, la biblioteca trovò collocazione all'ultimo piano del nuovo complesso edilizio. Dopo l'ultimo conflitto essa venne riorganizzata per iniziativa del Prof. Achille Roncato, ordinario di Chimica Biologica, e per opera del Prof. Loris Premuda e della signora Lea Greselin che fu la prima bibliotecaria della Facoltà medica. Negli anni '50 la biblioteca assunse la veste giuridica di Istituto universitario, e nel 1963 essa venne scissa in una sezione antica e in una sezione moderna. La Sezione antica venne annessa all'Istituto di storia della Medicina.
Essa assunse così una funzione eminentemente storica e raccoglie oggi uno dei più importanti patrimoni librari storico-medici del nostro paese. La Sezione moderna è sorta invece in concomitanza con la nascita del Policlinico universitario e fu destinata a servire per la ricerca, per la didattica e per l'assistenza. Il primo Direttore della Sezione moderna è stato il Prof. Michele Arslan, ordinario di Clinica Otorinolaringoiatrica, che la resse dal 1963 al 1979.
La nascita della Pinali Moderna
Nel 1963, alla fine della costruzione del Policlinico, il prof. Michele Arslan volle ed organizzò la Sezione moderna del lascito di Vincenzo Pinali. Dopo di lui, sotto la direzione del prof. Luigi Chieco-Bianchi e del prof. Romano Tenconi, la Biblioteca Pinali si è dotata di programmi autonomi di gestione biblioteconomica computerizzata attivati in rete locale, e dal 1987 confluisce nel sistema di gestione bibliografica dell'Ateneo, partecipe della rete SBN. Una sua caratteristica peculiare è stata la catalogazione degli spogli (ca. 2.000 per anno), che fino alla diffusione di Internet ha consentito una consultazione differenziata delle opere in collaborazione, prevalenti nella produzione monografica di carattere biomedico. Sulla stessa linea di tendenza, la Biblioteca Pinali ha prodotto nel 1977 il primo Soggettario Medico Italiano a stampa, con una 2° edizione nel 1995.
La Biblioteca Pinali cura inoltre con attenzione l'aggiornamento degli studenti all'uso delle risorse elettroniche della biblioteca: fin dal 1993 organizza appositi corsi per gli studenti di Medicina. La Biblioteca Pinali ha sempre prestato una grande attenzione agli strumenti più aggiornati per la ricerca e la didattica in medicina: dapprima censendo oltre 3500 siti Internet di rilevanza medica e medicobibliografica (linkaggio con biblioteche, cataloghi, protocolli, e-journals, forum, newsgroups), poi avvalendosi delle metodologie di condivisione del web 2.0 per sviluppare blog, podcast, personalizzazioni di search engine, fino ai servizi di aggiornamento automatico da siti selezionati, creazione di learning objects e di collezioni digitali.
La Biblioteca oggi
La Biblioteca Pinali è situata in un edificio di origine settecentesca nell'area ospedaliera, composto di tre piani ristrutturati nel 2001. La vocazione di aggiornamento e supporto attento soprattutto alla ricerca fa sì che si sia rinunciato a tenere in sede tutto il patrimonio librario, preferendo puntare a rendere fruibili i materiali recenti e i servizi in rete. Le pubblicazioni anteriori al 1990 sono conservate nel Nuovo Archivio di Legnaro (NAL), dal quale si possono richiedere. La biblioteca è molto frequentata dagli studenti che vi trovano uno spazio di studio tranquillo ed attrezzato. In sede sono disponibili 13 postazioni fisse di PC collegati alla rete Internet ed è attiva in tutte le sale la rete wireless per chi intenda usare attrezzatura propria.
La Biblioteca Pinali cura l'erogazione di numerosi servizi on-line, accessibili dalla pagina web o attraverso contatti e-mail; rende disponibili migliaia di riviste elettroniche e varie banche dati del settore; cura l'acquisizione di materiali multimediali e sperimenta soluzioni avanzate per rendere disponibile informazione medica qualificata nell'ambito di strumenti partecipativi .
Intrattiene rapporti di scambio con altre biblioteche italiane e straniere per provvedere ad integrare la documentazione fornita in sede con quella posseduta da altri, di interesse dei nostri studiosi. La Biblioteca Pinali cura inoltre l'aggiornamento all'uso dei servizi e delle risorse del Sistema Bibliotecario di Ateneo; organizza regolarmente corsi/laboratori su PubMed, principale banca dati bibliografica di medicina, su altri strumenti utili al reperimento delle fonti documentali e alla gestione bibliografica e tiene seminari su information literacy e relative criticità in campo medico.
Prof. Ambrogio Fassina