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Sistema Bibliotecario di Ateneo
Sistema Bibliotecario di Ateneo
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La biblioteca

Sede

La Biblioteca ha sede nel palazzetto cinquecentesco dell'Orto Botanico, nei locali dove risiedeva il prefetto durante il suo mandato. Ancora adesso nei pavimenti in veneziano o nel vecchio caminetto ormai inutilizzato, si intravede la storia di una casa che tanti personaggi illustri ha visto.


Sezione di botanica

Da sempre esistita come parte del patrimonio personale dei prefetti, la biblioteca dell'Orto botanico diventa invece parte del patrimonio dell'Università il 12 febbraio 1835 quando l'allora prefetto Giuseppe Antonio Bonato – medico, botanico, ma anche ex bibliotecario – decide di dotare l'Orto di una Biblioteca stabile affinché "tornasse a perpetuo decoro di quell'insigne Stabilimento e a profitto di quanti a quella scienza si consacrassero".
La raccolta libraria donata da Bonato comprende anche quella del suo predecessore Giovanni Marsili, appassionato ed eclettico bibliofilo che aveva raccolto preziosi libri dei più svariati argomenti, provenienti da ogni parte del mondo e che ancora oggi costituisce il nucleo librario più antico.
La Biblioteca negli anni si arricchisce di altre preziose donazioni e acquisizioni: i libri di De Visiani, il prezioso fondo Saccardo e il fondo algologico Forti e quello cecidologico di Trotter.

La biblioteca segue i tempi e con la direzione del prefetto Giuseppe Gola (1921-1947) accompagna l’ammodernamento dell’orto botanico con una profonda ristrutturazione che invia per lo più alla Biblioteca Universitaria i volumi ritenuti non più congrui alla botanica moderna e dividendo per materia il patrimonio con le sezioni di collocazione ancor oggi esistenti nella parte storica. 
Dal 2002 la biblioteca viene diretta dal CAB e si adegua alla carta dei servizi delle biblioteche dell’ateneo e partecipa al catalogo on line e ai progetti di valorizzazione del patrimonio come mostre, collezioni digitali e pure attività didattica per le scuole.

 

Sezione di medicina

La biblioteca trae origine dal lascito testamentario di Vincenzo Pinali (1802-1875), docente di clinica medica, che destina i suoi libri e la cospicua somma di 100.000 per la fondazione della biblioteca. Pinali intende così dotare la Scuola medica, trasferitasi nel 1873 da palazzo del Bo al soppresso convento di San Mattia, di una moderna biblioteca specialistica destinata a evolvere nel tempo per soddisfare le esigenze di studio e ricerca della comunità medico-scientifica.
Gli edifici di San Mattia ospitano la biblioteca dalla sua apertura nel 1878/79 fino ai primi anni del Novecento e sono demoliti dopo la prima guerra mondiale (1914-1918) per dare spazio ad un complesso progettato da Guido Fondelli, sede degli Istituti Anatomici e, fino al 2023, anche della Biblioteca Pinali Antica.
Tra il 1875 e il 1953 la Biblioteca acquisisce dalla Famiglia Malacarne i libri di Vincenzo Malacarne (1779-1832), riceve in dono la biblioteca della nobile famiglia Fanzago, i fondi librari di Tito Vanzetti (1809-1888), Augusto Tebaldi (1833-1895), Achille De Giovanni (1838-1916), Luigi Lucatello (1863-1926), Napoleone D’Ancona (1842-1933), Achille Breda (1850-1934), Nicola Badaloni (1854-1945) e Virgilio Ducceschi (1871-1952).
Nel 1962-63 i fondi moderni sono trasferiti presso il Policlinico universitario sancendo così la separazione della Biblioteca in due sezioni: la sezione moderna, per gli studenti e i docenti di medicina, e la sezione antica, destinata alla conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio storico.

 

La nuova biblioteca Pinali – Marsili

Con il trasferimento presso l’Orto botanico delle collezioni storiche di medicina e anatomia della Biblioteca Medica “Vincenzo Pinali”, nel 2023 nasce la nuova Biblioteca storica di medicina e botanica Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili che riunisce i due maggiori nuclei bibliografici antichi dell’Università, evidenziando il nesso stretto originario tra storia della botanica e della medicina.