Editoria scientifica discutibile e pratiche predatorie
Il fenomeno dell'editoria accademica comunemente definita come "predatoria" comprende diverse dimensioni ed entità: riguarda in particolare case editrici online o fisiche, agenzie e organizzazioni pseudo-scientifiche che utilizzano pratiche discutibili nel processo di pubblicazione e comunicazione scientifica e accademica.
Caratterizzato da processi editoriali e di pubblicazione definibili talvolta come predatory publishing, o da vere e proprie truffe, il fenomeno si manifesta in un continuum di pratiche improprie o fraudolente (a livello etico e commerciale) come false o mancanti revisioni tra pari (cd. write-only publishing), vanity press o pubblicità ingannevoli, fino a furti di identità o azioni di spam o phishing rivolte a chiunque pubblica in un ambito accademico.
Definizione e individuazione di pratiche questionabili nella comunicazione scientifica
Una rivista o un editore è questionabile quando pubblica o sollecita la pubblicazione di contenuti accademici (o presunti tali) senza valutarne strutturalmente e a priori la qualità, la specializzazione di chi pubblica o il possibile valore del contributo presso la comunità di ricerca di riferimento. Per esempio, un'agenzia di convegni può essere predatoria quando organizza centinaia di eventi pseudo-scientifici all'anno (a pagamento per i partecipanti), senza alcuna reale selezione dei contributi presentati. Chi fa ricerca può utilizzare questi media discutibili per disattenzione o inganno, talvolta con lo scopo di ampliare il proprio curriculum e ottenere incentivi o progressioni di carriera, oppure per la necessità di velocizzare i tempi di pubblicazione (non essendoci "vera" revisione tra pari, i tempi di pubblicazione si accorciano drasticamente).
- Servizi online che danno priorità assoluta alla redditività della pubblicazione, senza servizi adeguati in termini di selezione, qualità editoriale, indicizzazione, disseminazione e preservazione dei contenuti
- Siti di pseudo-editori o pseudo-riviste accademiche caratterizzati da informazioni false o fuorvianti, per esempio le misleading metrics - metriche fasulle
- Pseudo-editori accademici o servizi online lontani dalle migliori pratiche etiche, editoriali e di pubblicazione
- Editori o agenzie che utilizzano pratiche di sollecitazione alla pubblicazione e partecipazione a conferenze e meeting aggressive e indiscriminate
- La piattaforma digitale emula i siti di altri editori accademici
- I nomi delle riviste cd. hijacker (dirottate) sono spesso molto simili o identici a riviste conosciute ed esistenti
- La piattaforma online vanta diverse decine di titoli di periodici, talvolta senza contenuti effettivi, oppure si accredita articoli pubblicati da altre riviste/editori
- L'editore/rivista vanta indicizzazioni non veritiere in banche dati accademiche. Si ricorda che essere indicizzati in Google Scholar non implica alcun criterio di qualità editoriale/scientifica
- L'editore/rivista riporta l'attribuzione di indici bibliometrici fittizi (cd. misleading metrics)
- La peer review è assicurata in tempi brevissimi (dalle 48 ore ai pochi giorni): la revisione tra pari è dichiarata, ma non è effettuata
- Le article o book publication charges - APC / BPC non sono indicate con chiarezza e poi, a pubblicazione già avvenuta, chi ha scritto il contributo riceve fatture per il pagamento delle APC o di presunti costi di gestione (maintenance fees) non dichiarati dalla rivista/editore prima dell'invio del contenuto
- L'utilizzo denota una valutazione dei contributi solo in termini di sede di pubblicazione o di prestigio dell'editore/rivista e i suoi parametri quantitativi, senza entrare nel merito del singolo contributo
- È un'etichetta che non considera la contiguità e l’analogia di alcune pratiche commerciali tra editoria accademica considerata "legittima" e "illegittima", si pensi alla vanity press
- L'etichetta di "predatorio", sulla quale non vi è un consensus nella definizione, appiattisce le varie motivazioni di chi si rivolge all'editoria "discutibile", ad esempio come conseguenza delle note criticità relative alla valutazione quantitativa della ricerca
- È un etichetta che può nascondere complesse disuguaglianze geopolitiche nel mondo della ricerca, non considerando i contesti locali nei quali queste entità "discutibili" proliferano
- È una categoria spesso impropriamente associata al modello economico rappresentato dal Gold e Hybrid Open Access (OA) nel quale chi pubblica in accesso aperto paga le APC - Article Processing Charge. Tale sovrapposizione avviene perché il pagamento delle APC è il meccanismo utilizzato da queste entità questionabili per ottenere redditività, contribuendo a una percezione falsata del modello di pubblicazione OA, mentre sfrutta pratiche consolidate di vanity press o write-only publishing diffuse nel mondo accademico precedentemente al modello open access
Come evitare editori e riviste discutibili
Prima di sottomettere un contributo, è opportuno controllare la qualità e la professionalità dell'editore: verificando dove sono indicizzati i contenuti (banche dati, directory, ecc.) e controllando quanto dichiarato dalle riviste. Bisogna fare attenzione ai falsi impact factor e alle metriche ingannevoli ed esaminare le politiche di conservazione a lungo termine delle riviste. Qualsiasi affermazione falsa relativa alla disseminazione e indicizzazione della rivista/editore è indice di editoria accademica discutibile. Rivolgersi al personale bibliotecario per una consulenza può facilitare questo processo di analisi
Chi pubblica ha la possibilità di utilizzare diversi servizi e strumenti per selezionare la sede di pubblicazione in modo consapevole e attento, basandosi su evidenze:
- Think, Check & Submit uno strumento agile per valutare l'editore e verificarne le politiche editoriali
- Think, Check & Attend uno strumento agile per valutare la partecipazione a conferenze e gli inviti ricevuti
- DOAJ - Directory of Open Access Journal: è il migliore strumento per testare la credibilità di una rivista Open Access, le licenze offerte, la tipologia di peer review, i costi e le politiche di preservazione
- Retraction Watch e Retraction Watch Database: permettono di monitorare granularmente le ritrattazioni e valutare le sedi di pubblicazione
- È possibile rivolgersi alla propria biblioteca di riferimento per una consulenza o contattare il Servizio Aiuto SBA
È utile consultare l'infografica sull'editoria predatoria per valutare meglio l'editore con cui si ha intenzione di pubblicare.
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